Divano in velluto, non è per forza un lusso

Sin dai tempi dei regali il velluto era un tessuto utilizzato per arredare le regge, dai tendaggi ai rivestimenti di sedute come poltrone e divani, per finire anche come moda nell’abbigliamento.

DIVANO IN VELLUTO: UN’ESTETICA MERAVIGLIOSA

Sempre grande proposta di tendenza nell’arredamento, il velluto rappresenta un’estetica meravigliosa.

Si può vestire un divano senza essere antichi e pomposi, al contempo raffinati ed eleganti.

L’azienda Doimo riveste i divani con un tessuto meraviglioso effetto velluto che si chiama CATIA, dalla composizione di 100% poliestere, lavare a mano a 30 gradi, non centrifugare, non candeggiare, non lavare in lavatrice, usare un ferro a temperatura minima. Molto bello nelle versioni antracite, crema, caffélatte, testa di moro, grigio e grigio perla, verde smeraldo, carta da zucchero e infine blu cobalto. Se vogliamo stare sui toni della terra si può scegliere fra il color melone, corallo dorato e rosso granata.

In alternativa, vi proponiamo un tessuto che si chiama ALICE, sempre in 100% poliestere ma più spesso dalle proprietà antimacchia e idrorepellenti, anti-microbico, anti-batterico e anti-acaro. Questo tessuto presenta una texture irregolare, creando un effetto geometrico tridimensionale, che rende in tutta la gamma dei colori. Vi consigliamo l’acquamarina, il turchese, il melanzana  e il bianco latte e il panna per un look moderno alla vostra casa. Non da meno il granata per un effetto regale! Sempre smacchiabile e idrorepellente, ma con proprietà di irrestringibilità, quindi con grandi caratteristiche di resistenza, ad esempio al pilling e allo scorrimento dei fili, si chiama VIVACE, e il nome quasi non rende giustizia, perché la morbidezza è incredibile e la texture crea un effetto quasi melangiato con un impercettibile fondo bianco. L’abbinamento micro puntinato dei toni peonia ad esempio, oppure lillà e nel chiaro verde oliva risulta meraviglioso.

Sempre in 100% poliestere, vi proponiamo una chicca di tessuto perlescente che si chiama DADDY, dalla lucentezza dell’argento, effetto accentuato soprattutto nei toni freddi, dal grigio perla, al blu mare, all’ottanio al cobalto profondo, per passare tramite il verde smeraldo e il verde muschio. Se i tuoi gusti incontrano i toni caldi allora la scelta potrà ricadere sul bianco latte o sul rosa antico, con effetti che ti stupiranno, soprattutto con la giusta illuminazione.

Se sei un purista del velluto, allora la scelta ricadrà su YOU, un tessuto sempre in 100% poliestere, dalle caratteristiche di semplicità e leggerezza, si raccomanda nessun uso di solvente perché si potrebbe macchiare e andare a perdere quel bellissimo colore opaco e tenue che lo contraddistingue.

Se segui le tendenze della tecnologia, non possiamo nasconderti STROPICCIO (marchio registrato), un vellutino tinto in pezza, prodotto con un filato di poliestere molto resistente, un velluto che “respira” e non fa pilling e non fa le pieghe, molto resistente alla rottura, alla trazione, allo scorrimento dei fili, all’abrasione, e dalla solidità del colore, allo sfregamento e resistente all’acqua. Nemmeno c’è bisogno di stirarlo e si può comodamente lavare in lavatrice a 30 gradi.

MANUTENZIONE E PULIZIA

Considerando che i tessuti appena descritti si devono lavare a mano a 30 gradi, tranne Stropiccio, in generale si raccomanda di seguire le indicazioni seguenti  e si raccomanda di non utilizzare mai solventi o acetone. Per le bevande calde incluso il caffè si deve lavare con schiuma di sapone neutro, in caso di permanenza della macchia tamponare con ammoniaca al 10%. Se si macchia con bibite incluso il vino, tamponare con acqua e aceto al 50% e poi lavare con schiuma di sapone neutro. Se si macchia con caramelle, cioccolato o sangue, bisogna tamponare con acqua tiepida, oppure con ammoniaca diluita al 5%. Per l’inchiostro, la gomma da masticare e il lucido da scarpe o il catrame, bisogna tamponare con un tessuto assorbente imbevuto di alcool etilico al 90%, oppure usare essenza di trementina, che viene dalla resina delle conifere e costa 5,60 euro a bottiglietta. Per macchie oleose bisogna smacchiare a secco. Infine, per i cosmetici, bisogna lavare in schiuma di sapone neutro, se la macchia persiste impiegare ammoniaca diluita al 5% oppure alcool etilico al 90%.

OLTRE IL VELLUTO: CONTAMINAZIONI DI TESSUTO PER UN EFFETTO AL LIMITE DELL’ELEGANZA

combinazione01Parliamo sempre di poliestere, in questo caso si possono abbinare tessuti come l’ALENA UNITO con L’ALENA FIORE, si tratta di un velluto tinta unita che si può avvicinare ad un fiorato con il disegno in velluto e il fondo in tinta unita. L’effetto è una quello del broccato, va lavato a mano a 30 gradi max., non si può stirare e non si può candeggiare.  

Oltre il poliestere, per gusti raffinati vi proponiamo anche il tessuto in foto che si chiama MONOPOLI, che ricorda contaminazioni hippy-chic, in viscosa, lino e cotone, che si può abbinare al tessuto SINFONIA, che può essere in poliestere nei toni uniti del crema chantilly, cognac, ottanio e blu reale, oppure carta da zucchero e pistacchio, oppure violaceo, granata, mattone acceso, o nelle romantiche nuance dei rosati. Addirittura, ci sono dei filati melangiati in viscosa, lino e cotone con piccole sfere di velluto, che creano un disegno puntinato su fondo bianco.

combinazione02Infine, abbiamo scelto per voi una meravigliosa composizione di tessuti, che prende spunto da fusioni africane, mediorientali e Nepalesi. I nomi di questi tessuti sono: KATMANDU e TRICIA (che deriva dalla regione storica nell’estrema punta della penisola balcanica, che ad oggi corrisponde ad un territorio fra Grecia, Bulgaria e Turchia); il primo in acrilico e poliestere, il secondo in poliestere, cotone e lino. Questi due tessuti così particolari perché presentano un motivo geometrico a triangoli disegnati senza schema, e un motivo floreale che ricorda il damascato. Dalla contaminazione del lontano Oriente e quella mediorientale, nascono altri tessuti che ci trasportano in atmosfere africane e si possono abbinare ai due principali. Lo SMOKE, un velluto liscio effetto sfumato, in acrilico e poliestere, poi il CIAD, un velluto con effetto 3D che conferisce irregolarità, il DAKAR, un velluto bicolore morbido e melangiato, che ricrea l’effetto di una dolce tramatura etnica, al cui interno è presente una percentuale di lana; infine il NOMAD, in cotone e viscosa, un velluto più fresco e fashion, rigatino in orizzontale, che richiama i tappeti orientali. SFUMATURE E FANTASIE, TRIDIMENSIONALITÀ E RICHIAMI ETNICI PER UN VOLTEGGIO DI SINFONIE CHE SODDISFANO OGNI GUSTO.

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